Sono le tre del pomeriggio.
Accompagnato da un mio amico (è stato lui stesso ad informarmi pochi giorni fa di questa occasione unica, ndr) arrivo all’Hotel Delfino con grande anticipo. Siamo davvero i primi: dovremo attendere a lungo, ma ne vale sicuramente la pena. Il tempo passa lentamente e la hall di questo bell’albergo con vista sul mare pian piano si popola di persone, tutte venute qui per la stessa ragione.
Dopo ben due ore di attesa, viene aperta la “sala Italia” e, come volevo, riesco a sistemarmi in prima fila, il più vicino possibile al palco. La platea si riempie rapidamente e molta gente è costretta a rimanere in piedi: è una sala da 350 posti gremita all’inverosimile quella che attende con ansia l’arrivo di Bud Spencer. Ci sono giovani, meno giovani, vecchi e bambini: le quattro generazioni che hanno imparato ad amare e a divertirsi con quei piccoli grandi capolavori di comicità che sono i suoi film. Un bambino di non più di 4 anni, accompagnato dalla mamma, si siede proprio accanto a me e, mentre nell’attesa vengono proiettate le scene di “…Altrimenti ci arrabbiamo!”, lo sento anticipare a memoria le battute: “…deve essere rossa con cappottina gialla!”.
Passano alcuni minuti e si comincia a vedere un po’ di movimento vicino alla porta d’ingresso; ma è un falso allarme. Ancora un po’ di pazienza e… finalmente l’attesa è finita!! La sala è in tripudio e siamo tutti in piedi ad applaudire il grande Bud Spencer!!! Scende gli scalini con la cautela dell’età, ma è evidentemente contento per questa calorosissima accoglienza. E’ accompagnato dalla moglie. Qualcuno si commuove, mentre molti non perdono tempo e si avvicinano al palco per immortalare l’onorevole omone con la propria fotocamera. È una festa di flash e sincere manifestazioni d’affetto. C’è chi grida: “Bud sei grande!” e lui, sorridente: “Pesante!”. Con fatica la sala ritorna “in ordine” e ha inizio la conferenza stampa.
Bud Spencer è stato invitato da Luigi Albisinni, politico locale candidato sindaco alle prossime comunali, il quale afferma in conferma di conoscere Bud da trent’anni. Bud prende la parola e racconta di aver visto Taranto con occhi diversi rispetto alla sua ultima visita di tanti anni fa, poiché a quei tempi rivolgeva la sua attenzione più alle “belle ragazze” che alla bellezza dei luoghi, e descrive questa “città favolosa” come “una miniera che forse non avete ancora capito”. Tra i fans accorsi al Delfino per incontrare l’attore napoletano sono presenti moltissimi giovani. E quando si parla di giovani, l’83enne Carlo Pedersoli sostiene con convinzione: “dobbiamo parlare con loro, dobbiamo imparare da loro”.
Durante l’incontro vengono distribuite ai presenti un centinaio di copie omaggio del libro “Altrimenti mi arrabbio” la cui presentazione era stata anticipata alla mattina. All’ospite d’onore viene regalato un quadro raffigurante una riproduzione degli Ori di Taranto.
In realtà, complessivamente, gli interventi di Bud sono pochi rispetto al dibattito politico.
La conferenza termina sulle note di un inno politico e Bud, con grande generosità, comincia a firmare centinaia di autografi e si concede per altrettante foto, letteralmente accerchiato dai fans. Io riesco a portare a casa la sua firma su un’immagine che avevo appositamente stampato e che conserverò come una reliquia. Non riesco invece a farmi la foto con lui, ma posso ritenermi più che soddisfatto: è davvero una grande emozione incontrare e stringere la mano a un personaggio del genere che ammiro sin da quando ero bambino.
Sono quasi le otto di sera. Ci sono ancora tanti fans che vorrebbero essere “accontentati”, ma la stanchezza prevale. Bud Spencer, che è stato disponibilissimo, saluta e lascia la sala in compagnia della moglie. La festa è finita: si ritorna a casa con l’emozione ancora intatta di un incontro davvero speciale.

Giacomo "Agente Mason" & Alessio "Kappauno"

Le foto della manifestazione :