L'altopiano di Camposecco è un set cinematografico naturale di notevole bellezza. D'inverno trovate la neve e le orme dei cervi che vi hanno passeggiato. D'estate l'erba è quasi bruciata dal sole e trovate bestiame al pascolo e, purtroppo, mosche e insetti appiccicosi... troppi insetti… ma non a sufficienza per rovinare la bellezza del paesaggio.

 


Qui sono stati girati molti altri film. Di tutti, però, “Lo chiamavano Trinità…” è quello più famoso.
Per arrivarci dobbiamo prima arrivare a Camerata Nuova, paesino dei monti Simbruini che fa comune: un paese completamente deserto di inverno quanto vivo e affollato d'estate. Qui vi potranno anche dire che per tutta la durata delle riprese del primo Trinità, Terence Hill trovò addirittura accoglienza presso una famiglia di questo paesino. Gli altri attori, invece, presero alloggio giù a valle, vicino all'autostrada Roma-L'Aquila.
Nella piazzettina centrale, sulla destra, c'è una freccia che indica “Camposecco”: è una strada bianca veramente devastante per gli ammortizzatori della vostra auto (prima foto qui sopra).
A circa metà della salita un muretto fa da bivio: prendete la sinistra, da lì in poi la strada sarà leggermente migliore.
Dopo un totale di 25 minuti di salita a meno di 20km orari il paesaggio incomincerà a ricordare i sassi dietro cui si nascondeva Emiliano (seconda foto qui sopra) (“Emiliano non tradisce gringo…”) e di lì a poco vi affaccerete sull'altopiano (foto in basso a 180 gradi).

 


Location in "Lo Chiamavano Trinità..."
 
Location in "Continuavano a chiamarlo Trinità"